Categoria: Design

superstudio

DDD24

Questo Ottobre si sono tenuti i DDD24, ovvero i Digital Design Days, finalmente in presenza dopo 6 anni.

La location d’eccezione è stata il Superstudio di Via Tortona che con i suoi immensi spazi ha avuto la possibilità di ospitare 3 sale conferenze, aule per Workshop e un corridoio espositivo con alcuni Brand che presentavano prodotti legati al digitale.

L’evento ha avuto luogo da 6 all’8 Ottobre e ha avuto ospiti di eccezione, mostri sacri che sono venuti da parti diverse del globo per condividere le loro esperienze e scoperte. Il tema di quest’anno era molto sentito e ha riunito creativi Italiani ed esteri, trattasi del grande dibattito sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale e come questa disegnerà il nostro futuro.

In questi anni in cui l’intelligenza artificiale è stata sdoganata a utilizzo massificato e tutti hanno avuto la possibilità di accedervi e sperimentare abbiamo scoperto che quello che può fare ha un potenziale infinito, sarà però una bomba pronta ad esplodere tra le nostre mani? Come tutte le medaglie la faccia è sempre doppia, per cui non vedevo l’ora di ascoltare esimi pareri a riguardo.

I Main Title di apertura, al buio con un’amplificazione ottimale del suono hanno sempre un forte impatto emotivo, quest’anno sono stati curati da Territory Studio e sono stati quella partenza potente e immersiva che mi aspettavo.

Dopo la presentazione dell’anfitrione Filippo Spiezia questi i talk seguiti:

Jonathan Kim: Rare Volume

Rare Volume si occupa di Data Experience, cioè dell’utilizzo grafico e interattivo dei dati racchiusi nei database delle aziende clienti. Grazie a Sistemi di Automazione di Contenuti che fluiscono in un Design visivo studiato ad HOC, la user experience viene di fatto amplificata.

Tra i Case History riportati è bene segnalare l’esibizione permanente che ha sede a Torre Glòries, a Barcellona, in cui la città viene vissuta attraverso il suo vento, il suo cielo, il suo mare e i suoni che caratterizzano il suo ambiente cittadino, biologico e non biologico. I dati raccolti da strumenti meteorologici e di calcolo già presenti a Barcellona vengono esposti al pubblico attraverso un’opera d’arte generativa in cui gli stessi dati si mostrano per darci indicazioni puntuali ma poi si snodano in vere e proprie opere d’arte che richiamano simbolicamente i dati rappresentati.

Un secondo esempio del loro lavoro di UX immersiva è Warner Media un progetto realizzato a New York per la Warner Tower. Milioni di dati, audio e video, presenti nei loro archivi vengono mostrati come linee di codice in stile Matrix e nel momento in cui avviene un interazione con un singolo parametro si apre lo spezzone di film a cui questa striscia di codice è connessa. Un’intera galassia di dati da scoprire che si ritrova anche in tutti i LED wall all’interno della struttura, un’opera grandiosa che ci porta davvero nel futuro.

Il loro motto è l’utilizzo del Design come eccellenza nella forma e nella funzione.

Rare Volume

John LePore e Guido Rosso: Rive

John LePore ha introdotto un concetto interessante, quello che esiste una terra di mezzo tra fiction ed evoluzione digitale, capace di portare queste due realtà così distanti, una reale ed una immaginata, alla sovrapposizione. Il futuro lo abbiamo già immaginato e visto sul grande schermo sia nella sua versione positiva che in quella negativa. Ci sono film quali Blade Runner che descrivono un futuro enigmatico, dominato dalla tecnologia che non riesce a rapportarsi con il genere umano, altri invece come Black Panther che attraverso energie rinnovabili ed incisività danno fiducia a quello che è il futuro. Esempi moderni di UX Design futuristico, che ricalcano il Moon di questi film SciFi si possono ritrovare in quelli che il suo studio Perception ha realizzato per Hammer e LAP2, che creano esperienze immersive e innovative nei confronti di chi le utilizza.

Molti di questi elementi visivi interattivi sono stati creati con un software davvero pazzesco: RIVE.

Rive è un nuovo design tool creato da Guido e suo fratello Luigi che rende l’usabilità più fluida grazie all’utilizzo di animazioni. Le animazioni vengono poi esportate in SVG, cioè in formato vettoriale.

Marcelo Baldin: Combustion Studio

Marcello Baldin e il suo studio si occupano di Sound Design, così importante per la trasmissione di messaggi ed emozioni. Nel suo Talk la presentazione di alcuni lavori tra cui tutta la parte di promozione di Atletico Madrid e, oltre a consigliarci una valanga di libri interessanti, ci ha fornito consigli utili per la nostra vita lavorativa e le nostre abitudini: “ideas are like Leeds, they grow and bear fruits”.

combustion studio

Niccolò Miranda : The Cursor of Mixed Reality

I lavori che ci ha mostrato Niccolò Miranda ci hanno illuminato gli occhi ed aperto le menti. L’ AI è una risorsa da utilizzare ma la AGI – L’intelligenza artificiale generale, cioè software dotati di un’intelligenza simile a quella umana e della capacità di auto apprendimento – ha davvero potenzialità immense.

La realtà Mista, ovvero qualcosa che va oltre le esperienze associate allo schermo e si realizza in un’ambiente tridimensionale, sta avanzando velocemente. Si è stimato infatti che il 70% delle azienda verranno impattate dalla mixed reality entro il 2025. E diventeranno quindi realtà immersive ed intuitive.

niccolo miranda
niccolo miranda

Mauricio Tonon: The AI behind the scenes

Interessante l’esperienza di Maurizio Tonon che utilizza l’AI già da parecchio tempo. Un esempio davvero di nota è Invisibile Universe, un programma per bambini che crea storie ed episodi completamente con l’AI e si può generare in base alla personalizzazioni per l’utente.

Tonon utilizza come Tool MidJpurney, Stable Fusion, Chat GPT e tanti altri.

Nel suo talk ha espresso la sua opinione sul grande dibattito legato alla paura riguardo all’intelligenza artificiale, che potrebbe abbassare la creatività, rubare il lavoro a tanti creativi e non rispondere in modo etico nei confronti della comunità. La sua risposta è un monito e un codice etico che condivido qui.

L’Ai deve sempre essere Human Centric, bisogno imparare sull’intelligenza artificiale ma mai smettere di imparare da noi stessi, accettare i cambiamenti, capire come comunicare le idee agli altri e infine Play it right, usarlo con cautela e saggezza.

Tonon

ET Studio: La Papessa, the Duality

ET Studio ha fatto un’elogio a quella che è la storia ascoltata, questa ha un grande potere, fa provare emozioni, coinvolge ed è trainante. Grazie a degli esempi incisivi che appartengono alla nostra storia, tra cui quella di Alessandro Magno, che grazie ad una moneta è riuscito nel suo intento di invadere la Persia, che aveva un esercito molto più grande del suo. Quante cose si possono raccontare con qualcosa di piccolo? Tantissime. Oltre al raccontare storie un altro elemento fondamentale e distintivo nella comunicazione è il fare ricerche. Qui un esempio significativo quale quello che riguarda la grafica della mappa di Londra, che grazie alla sua semplicità e geometria ha riassunto in modo chiaro quello che per tanti anni nessuno era in grado di raccontare e solo con una mappa un servizio quale la Metro di Londra è stato promosso ed ha iniziato a funzionare a pieno.

et studio
et studio
et studio

Laurent Rime: Creative Technology – With A twist

Lo scorso anno è stato un anno difficile per tutti i creativi e ci sono alcune aziende che hanno passato davvero dei periodi bui. Laurent Rime ci ha spiegato di come la sua compagnia si è evoluta nei tempi, di come lo scorso anno il crollo si è fatto sentire e invece di come, creando pacchetti di prodotti personalizzati, si sarebbe potuto evitare.

Ogni studio creativo crea prodotti custom-made, fatti esattamente per le esigenze specifiche di un determinato cliente. Avere invece una “Productification” cioè produttificare i propri servizi Quali Web AR campaign o Location Based AR e proporre questi pacchetti ai clienti aiuterebbe il business aziendale di uno studio creativo, a mantenere una linea di entrate costanti anche in periodi difficili.

Rime

Diana Corp e Red Eye: Digital Revolution, how luxury Brands communicate with Future Consumers

Come la rivoluzione digitale può avere a che fare con l’industria della moda? L’ Augmented Reality (AR) fa già parte degli spazi del Metaverso in cui i propri avatar si possono personalizzare con vestiti ed accessori di brand specifici e anche la musica ha un ruolo fondamentale nel creare un a sinestesia tra tutti questi elementi. L’intelligenza artificiale inoltre è un ottimo strumento per sperimentare. L’importante è quindi creare uno spazio tridimensionale dove si possano coinvolgere persone. Fashion is about Dream. Un momento di espressione del proprio io che fa sentire meglio.

Red Eye
Red Eye

Alexandra Jugovic: Yugen Studio, fusing Art, Technology, and Humanity

Stay with what you know or leap into the unknown? La pandemia è stato un momento che ha segnato tanto e tutti, un turning point dove la gente ha iniziato a farsi domande sulla propria esistenza. Come possiamo navigare al meglio sera le sfide che la vita ci pone di fronte? E come creare qualcosa che abbia un senso in questo fragile e incerto mondo? Sicuramente la tecnologia può aiutare a trasmettere la storia e i concetti che si vogliono trasmetter. Yugen Studio nasce nel 2023 con lo scopo di creare esperienze e portare le persone a riconnettersi con sé stesse e con il mondo circostante, questa la sua missione. Viviamo in un mondo di dati, renderli storie interessanti e con un significato, dargli vita dimostrando che tutto in realtà è connesso.

Steph Jeong: Runway – Principles for building the next creative era

Runaway è una piattaforma AI che genera contenuti dinamici e mette a disposizione dei creativi un’ampia serie di strumenti per dare vita alla loro idee. Video realizzati in pochissimo tempo con effetti che potrebbero fare impallidire maghi dei VFX. Durante il breve talk alcuni spunti pratici per l’utilizzo del programma.

Mariola Bruszewska: Spotify

Spotify ha avuto un successo globale con la sua ultima campagna che esalta l’autenticità e la partecipazione nell’era dei filtri. Wrapped è il tema 2024 e crea MySpotify, ognuno può creare una playlist particolarmente significativa, condividerla e venire messo in luce dallo stesso Spotify. Tutti siamo uguali e imperfetti, questi i valori che si vogliono trasmettere attraverso questo grande strumento che è la musica.

spotify

Adriana Pereira & Kerry Murphy: The Fabricant – The digital fashion present & future

La moda digitale parla di identità, i capi digitali in realtà sono l’apice della sostenibilità, perchè in realtà non sono ancora stati prodotti. La Digital Fashion di The Fabricant richiede grandi competenze sia di programmazione, che tecniche di realizzazione di questi capi. Quindi due professionalità che si incontrano nel digitale e si affiancano per la creazione del prodotto e nella perfezione dei suoi dettagli.

Cindy Chastain: Mastercard

Cindy Chastain ha trasmesso tanti consigli utili per la progettazione. Far parte di uno studio multinazionale può voler dire avere a che fare con tante culture diverse che però devono fondersi in quella che è la cultura di base del brand. La complessità risiede nel creare servizi e prodotti interconnessi e involvere più Partners o player in quella che è l’avanzata tecnologica dell’intelligenza artificiale. Cavalcare quindi i tools a disposizione per creare design eco-friendly, accessibile, che trasmetta valori positivi e che non sia solo features ma anche behaviour.

cindy

David Sheldon Hicks: Territory Studio

“Fictional World Feeds Real World” la sfida di Territory Studio consiste nel creare, con il loro team ibrido, che ha competenza di motion, VFX, UI, UX, il giusto mix per creare prodotti variegati, dai Titles al Gaming, dagli Advertising a prodotti Custom-made per i vari Brand. Ergonomie nello spazio in cui dispositivi fisici e logici siano interconnessi. Un esempio è questo di Audi in cui la realtà aumentata con un’interfaccia grafica interattiva diventa un progetto che sorride al futuro.

Territory Studio

Cathy Hackl: Soatical Dynamics – Spatial Computing, temporary or transformative

AI corrisponde ad un’intelligenza aumentata. Noi ci troviamo tra le mani un grande potenziale che non siamo abituati ad usare ma ci sono le nuove generazioni tra cui la generazione alfa, che sono nate e cresciute con un background da intelligenza artificiale (da Alxa,a Siri, ai vari Gaming, social Network e augmented reality). Per loro sarà veramente naturale navigare nello spazio virtuale e saranno così abituati a farlo che questo spazio gli sembrerà addirittura reale. La generazione Alfa farà quindi fatica a distinguere quello che è la realtà reale da quella virtuale e vedrà la tecnologia come un’amica indispensabile con cui condividere il quotidiano. Questo quello che Cathy Hackl ha voluto condividere con la Generazione dei Millenials.

Venanzio Arquilla : Politecnico di Milano – AI Multiverse

Lo stesso concetto che ha chiuso i Talk del giorno precedente è stato analizzato il giorno seguente da esimi docenti del Politecnico di Milano. Il multiverso dell’intelligenza artificiale sta per essere acquisito ad una velocità impressionante. Al momento stiamo assistendo alla più potente rivoluzione tecnologica di sempre!

Gabriele Moschin e Andrea Filippi ci mostrano come l’intelligenza artificiale aumenta l’immaginazione. Sperimentando con l’intelligenza artificiale questi due creativi sono stati in grado di creare, in 24 ore, un libro di poesie in Chat GPT con anche una copertina grafica realizzata in Midjourney. Allo stesso modo hanno sperimentato nel Design di borse, di gioielli, illustrazioni e l’intelligenza artificiale si è sempre dimostrata, in tempo record, abile a creare ogni sorta di design concepibile.

Moschin
Moschin

Alessandro Campi ha invece illustrato le potenzialità della AI nel campo del Software Developing. Le macchine non perdono parti di codice, ma come traducono da una lingua all’altra in modo fluido, sono in grado di gestire interi codice di programmazioni con la stessa velocità e snellezza. Potrebbero generare, ottimizzare, completare e aggiustare strisce di codice e fare in automatico dei test e delle analisi sullo stesso.

Ma se l’AI scrive il codice al posto del programmatore, quale diviene il ruolo della persona fisica? Un ruolo di supervisione, i tempi nella realizzazione di un software verranno accelerati e l’AI verrà sempre controllata e supervisionata.

Lucio Lamberti ha introdotto invece l’AI Marketing e il Neuromarketing. L’intelligenza artificiale è in grado di rendere molto più veloce quella che è l’idea e la realizzazione di un progetto destinato alla promozione. Ci sono 3 diversi approcci che al momento grandi Brand hanno fatto nel campo del Market con AI: una campagna pubblicitaria totalmente generata dell’intelligenza artificiale, una campagna con scritto umano e esecuzione AI e una con script dell’AI e realizzazione umana.

Marketing AI

Giandomenico Caruso ha evidenziato le grandi potenzialità dell’intelligenza artificiale nel Virtual Prototyping.

Andrea Giaggioli ha analizzato gli aspetti psicologici dell’intelligenza artificiale approcciata con la nostra umanità, immaginando tra interessanti scenari:

  • Separation: la gestione attuale dell’intelligenza artificiale così come è oggi, cioè l’Ai supporta la creatività umana ma ragiona a comando diventando una Smart Assistance
  • Synergy: qualcosa di simile alla realtà aumentata, ma più vicina alle persone e impattante a livello emotivo. L’AI interagisce vocalmente con la persona come se fosse una realtà-
  • Symbiosis: L’Ai viene integrata e direttamente impiantata nel nostro cervello come realtà aumentata. Dovrebbe essere una voce interna, una memoria, che parla, come una coscienza interna, a noi stessi.
1_separation
2_sinergia
3_simbiosi

Maxwell Reed – Kingdom of something – animate to captivate

L’esperienza data da Kingdom of Something riguarda il motion design, fondamentale nella parte di user experience. Ogni singolo movimento studiato e realizzato parla del Brand e lo rappresenta, per questo ogni piccolo dettaglio deve essere studiato a fondo perchè verrà interpretato in un determinato modo. Ogni brand quindi ha una personalità che Deve essere espressa in movimento, come ad esempio Google, for everyone e amichevole e per tutti.

Kingdom

Ash Torp: ALT creative

L’ultimo mio Talk è stato quello di Ash Thorp e devi dire è stata un’ottima chiusura dei DDD24, quello che ha comunicato ha fatto riflettere in molti. Ci ha incentivato a bilanciare quelle che sono le nostre illusioni, avere un approccio realistico con il mercato e trasformare le paure dell’ignoto (come la professione freelance o la stessa intelligenza artificiale) come risorse e potenzialità. Adattarsi è l’unica chiave per evolversi, per questo è importante conoscere e utilizzare i nuovi strumenti a disposizione. Condividere con un network aiuta a crescere e a risolvere i problemi, quindi un confronto è necessario, così come la capacità di capire quali sono le priorità nella vita, non solo lavorativa. La priorità è il tempo, prezioso e l’illusione della perfezione deve essere qualcosa a cui tendiamo ma non il nostro vero obiettivo di vita. Questa è un’era interessante, tutti ci sentiamo di condividere qualcosa di nostro con gli altri, è l’era delle creature dei Social Media, ma in realtà perchè condividiamo? Per essere capiti o amati. Ma ci troviamo anche immersi nella Cultura critica, mai come ora la polemica imperversa, per questo bisogna sempre condividere con parsimonia perchè tutto può avere un lato oscuro che si riversa contro di noi. La cosa migliore è sedersi in silenzio e meditare, meditare per recuperare l’attenzione, il silenzio, la pace…noi stessi. L’obiettivo è rimanere concentrati e rimanere curiosi, sempre!

Ash Thorp

E Luce fu

Abbiamo finalmente trovato la lampada adatta al nostro soggiorno, uno splendido cerchio bianco retroilluminato!! Prodotto da Egoluce, Moonlight si presta per essere personalizzato a piacimento. Qui la grafica che ho realizzato ad HOC, un mix di Blackletter e Brushpen si miscelano e danno forma a “Fiat Lux” in grigio medio con alcuni richiami arancio della nicchia laterale e del mobile frontale. Qui sotto alcune foto e la versione di Moonlight spenta/accesa.

If! Italian Festival

Terzo anno consecutivo di presenza a If! Italian Festival di Milano per seguire i vari Talks sulla creatività. Il tema di questa terza edizione è “No show, No business“. Oggi più che mai spettatori e attori, fruitori e creatori hanno lo stesso bisogno: che lo spettacolo ricominci e che sia il più bello del mondo. Molto interessante la discussione su come il Brand dovrebbe utilizzare il digitale per esprimere i suoi valori da parte di Abigal Posner, Head of Strategic Plannin di Google e i suoi esempi di “synapting game” per catturare l’attenzione degli utenti. Calzante la citazione “We shape our buildings and afterwards our buildings shape us” (Wiston Churchill).

Fuorisalone 2015

La mattinata del primo giorno di Fuorisalone, segnata da sole e caldo (particolarmente insolita rispetto al classico “Diluvio da Salone”) è stata dedicata a Zona Tortona: rispetto agli anni passati l’ho trovata più vuota, meno espositori e pochissimi punti ristoro (…forse saltano direttamento all’Expo?), il fattore costante è invece la grande folla di Designer curiosi che girano per le strade.

Fuorisalone 2014

Non ho mai seriamente pensato di esporre al Fuorisalone, non mi sono mai informata sugli spazi e sui prezzi delle aree espositive, ma “Se la montagna non va a Maometto, Maometto va alla montagna“. Sono stata contattata e piacevolmente coinvolta dal gruppo Promotedesign nel loro spazio Din di Lambrate e così eccomi qui, nell’Aprile 2014, ad esporre tre dei miei prodotti: il tavolo Omelette, il pouf Sale e Pepe e la mensola modulare Space Brach.

Fuorisalone 2013

Come scrivevo nel precedente articolo, passando dal piumino alle mezzemaniche nel giro di pochi giorni e vagando a “spizzichi e mozzichi” tra i vari stand del Fuorisalone ecco le varie zone descritte a foto e parole:

Ventura-Lambrate

Le location delle esposizioni sono caratterizate da Studi di Designer vicini alla SPD e la Scuola stessa, ma anche da officine meccaniche e capannoni dismessi, ripuliti per l’occasione e affittati ai giovani design assetati di spazi.

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Salone del Mobile 2013

E anche quest’anno come si avvicina la primavera, nella fase di mezzo tra pioggie torrenziali e giornate assolate, ecco che puntuale arriva il Salone del Mobile (di solito è caratterizzato dal maltempo, per fortuna quest’anno siamo stati graziati nel fine settimana con un caldo sole).  Ecco il mio resoconto annuale sul  Salone di Rho:

Questo 2013 era l’anno di Euroluce, ammirevoli i progetti di Cini&Nils con i suoi Assolo (design Luta Bettonica) a parete e a soffitto che creano morbidi giochi di luce, Luceplan con le architetture luminose di Synapse  e la linea Nemo di Cassina con il suo fantastico Projectour 365 in alluminio (design Le Corbusier-1954) d’appoggio e sospensione:

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Design For 2013

La sedia Buonanotte e il Ciclope Gentile in Design for 2013: il libro che unisce designer e aziende, Edito da Logo Fausto Lupetti Editore.

Alice Tebaldi

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